Intervista a GIULIA BATTISTINI – ARTROPROTESI

Cosa si intende per artroprotesi?

L’artroprotesi è un intervento chirurgico in cui tutta l’articolazione viene rimossa e sostituita con una protesi di metallo o ceramica; tale protesi ha lo scopo di ricreare il movimento di una normale e sana articolazione.

Le protesi possono essere totali quando tutte le componenti dell’articolazione vengono sostituite oppure parziali quando solo una componente dell’articolazione viene sostituita.

Le principali patologie per cui potrebbe rendersi necessario un intervento di protesi articolare possono essere l’osteoartrosi, l’artrite reumatoide, fratture e infezioni. Nelle situazioni in cui gli interventi conservativi non sono sufficienti (sia per quanto riguarda il controllo del dolore, sia la funzione che la limitazione nella vita quotidiana), la chirurgia potrebbe migliorare significativamente lo stato di salute del paziente o impedire un grave o ulteriore deterioramento.

Gli scopi di un intervento di protesi sono i seguenti:

  • Alleviare il dolore;
  • Migliorare l’ampiezza dei movimenti articolari;
  • Migliore l’abilità funzionale dell’individuo;
  • Migliorare la qualità di vita del paziente;
  • Prevenire ulteriori deformità.

Possono essere eseguite protesi sia nell’arto superiore, come ad esempio la protesi di spalla, che nell’arto inferiore ad esempio protesi d’anca e protesi di ginocchio.

La protesi d’anca è uno degli interventi chirurgici ortopedici più frequente: in un artroprotesi entrambe le componenti articolari – cavità acetabolare e testa del femore – vengono sostituite da una protesi, mentre nell’endoprotesi viene sostituita solo la testa del femore.

LA FISIOTERAPIA PRE-OPERATORIA E I SUOI BENEFICI

È di fondamentale importanza, soprattutto nel caso di interventi di protesi in elezione, la fisioterapia pre-operatoria: sono stati osservati miglioramenti significativi sul dolore, sulla funzionalità e anche sulle tempistiche di recupero post-intervento su chi ha cominciato con la fisioterapia pre-operatoria.

La fisioterapia pre-operatoria ha un ruolo importante sia nel migliorare la qualità di vita in attesa dell’intervento che nel velocizzare i tempi di recupero post-intervento: i tempi di attesa per un intervento in elezione possono essere lunghi e, durante questo periodo, se non si lavora sul rinforzo muscolare, sul migliorare la circolazione, la mobilità e la funzionalità si può incorrere in un ulteriore deterioramento di salute e di qualità di vita.

In più un lavoro attivo prima dell’operazione aiuta a migliorare la condizione muscolare che potrebbe già essere colpita prima dell’intervento (la patologia può causare atrofia e mancanza di forza) e facilita il recupero precoce post-intervento.

Che tipo di riabilitazione fare dopo un intervento di artroprotesi?

Dopo un intervento di artroprotesi è fondamentale cominciare il prima possibile la riabilitazione con lo scopo di iniziare la mobilizzazione e migliorare la mobilità, la forza e ridurre il dolore.  Di questo ci occupiamo all’Ospedale Santa Viola il cui personale medico e sanitario è specializzato nella riabilitazione e recupero funzionale.

La fisioterapia migliora la forza, migliora il passo ed il cammino e aiuta a prevenire complicazioni come la lussazione o problematiche circolatorie.

Le raccomandazioni da linee guida affermano che la riabilitazione dovrebbe cominciare il prima possibile, quando le condizioni cliniche lo consentono.

L’intervento chirurgico corregge il problema articolare, ma non la debolezza muscolare, per la quale sarà quindi fondamentale un programma di rinforzo strutturato e mirato. La ricerca scientifica ha dimostrato che una debolezza degli abduttori d’anca post-intervento è associata ad un maggior rischio di instabilità articolare e lussazione.

Nei primi giorni post-intervento si procede con una mobilizzazione passiva ed attiva-assistita della gamba operata, all’educazione del paziente su quelli che sono i comportamenti da osservare (precauzioni e controindicazioni) per non incorrere in lussazioni o complicazioni post-intervento, con esercizi circolatori ed esercizi per il mantenimento della gamba non operata.

Si continua poi, progressivamente, con esercizi di rinforzo dell’arto inferiore operato ed esercizi di rinforzo polidistrettuale; a tutto questo si associa il training deambulatorio che, inizialmente, sarà assistito da ausili, per poi procedere (nel corso della riabilitazione) ad un progressivo abbandono degli ausili (in linea anche con le indicazioni ortopediche post-intervento).

Nel corso della riabilitazione è importante occuparsi anche di recuperare la corretta distribuzione del carico e lavorare sugli stabilizzatori di bacino per ridurre il rischio di incorrere, una volta abbandonati gli ausili, in una zoppia di fuga dal dolore o in una zoppia da debolezza del muscolo medio gluteo.

All’Ospedale Santa Viola di Bologna si può svolgere sia la riabilitazione intensiva sia la riabilitazione estensiva, con interventi personalizzati e con un approccio multidisciplinare. 

Scopri di più sul sito https://ospedaleprivatosantaviola.com/ 

Testo e informazioni a cura di Giulia Battistini coordinatrice dei fisioterapisti dell’Ospedale Santa Viola